Opportuno adeguare il sistema attuale
Le visite mediche di controllo comportano un onere non indifferente, difficilmente giustificabile se non se ne può dimostrare l’utilità. L’UPI ritiene quindi opportuno rendere lo screening più snello, ma precisa che sarebbe prematuro abolire le visite di controllo. Occorre dapprima determinare se l’innalzamento da 70 a 75 anni del limite d’età per la prima visita di controllo, effettivo dal 2019, ha un impatto negativo sull’incidentalità. Sarebbe inoltre necessario creare un sistema alternativo che permetta ad esempio di accertare determinate anomalie in modo mirato e reattivo.
In ogni caso andrebbero rafforzati anche altri approcci di prevenzione: sul piano tecnico va promosso l’utilizzo sistematico e corretto degli assistenti di guida. Anche strade meno complesse, autoesplicative e a prova di errore possono migliorare la sicurezza. L’attuazione di tali approcci, tuttavia, richiede tempo. Ne richiede meno la realizzazione di zone 30 che, grazie alla minore velocità, riducono lo stress alla guida, un aspetto che torna a vantaggio soprattutto degli automobilisti anziani.
Anche questi ultimi possono fare la loro parte in termini di sicurezza. A tal fine è importante che dispongano di informazioni attendibili su un’eventuale riduzione di determinate abilità. Con l’autovalutazione della capacità di guida, l’UPI propone loro un valido strumento per individuare tempestivamente possibili deficit e adottare le misure del caso.
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