Oggi chi vive e lavora in Svizzera ha una maggiore probabilità di subire un infortunio non professionale rispetto a uno professionale. Ogni anno circa 40 000 persone si infortunano gravemente nella circolazione stradale, nel tempo libero e nello sport; oltre 2400 perdono la vita. Nel complesso, le statistiche degli infortuni contano circa un milione di persone che ogni anno si infortunano a causa di un infortunio non professionale.
Dietro queste cifre si nascondono dolore e sofferenze, ma anche costi elevati. Gli infortuni non professionali gravano sulla società per quasi 12 miliardi di franchi l’anno e si quantificano in poco meno di 8 milioni di giorni di assenza per l’economia. In Svizzera, gli infortuni riducono in media l’aspettativa di vita di sei anni, gli incidenti stradali di ben 19. A titolo di confronto: i decessi causati da cardiopatie fanno perdere in media un anno di vita.
Risorse limitate per la prevenzione degli infortuni non professionali
I fondi destinati alla prevenzione degli infortuni non sono ripartiti equamente. Le risorse destinate alla prevenzione degli infortuni non professionali sono nettamente inferiori rispetto a quelle destinate alla prevenzione degli infortuni professionali. Il numero degli infortuni professionali è diminuito di circa un quarto negli ultimi 30 anni, mentre quello degli infortuni non professionali è aumentato di un quarto nello stesso periodo. Tali dati si spiegano con il maggior tempo libero a disposizione delle persone, le opportunità nonché la crescente offerta di attività ricreative.
La prevenzione degli infortuni è considerata fondamentale in molti ambiti della vita. Tra la popolazione, in politica e tra i vertici dell’economia si osserva una grande disponibilità a ridurre il numero degli infortuni. Tuttavia, l’andamento degli infortuni dimostra che l’importanza è ancora sottovalutata e gli impegni compiuti sono ancora insufficienti.
Il potenziale della prevenzione degli infortuni non è ancora stato sfruttato appieno
«Una buona prevenzione funziona e fa risparmiare denaro», sottolinea il direttore dell’UPI Stefan Siegrist. «Nonostante i progressi compiuti in Svizzera, non stiamo ancora sfruttando appieno il potenziale della prevenzione degli infortuni.» Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che tutte le parti interessate della politica, dell’economia nonché della prevenzione siano pronte a intensificare gli sforzi per la prevenzione degli infortuni non professionali e a definire le giuste priorità. La prevenzione potrebbe essere rafforzata con ulteriori risorse finanziarie, ad esempio attraverso misure più intense per evitare infortuni mortali nell’infanzia, attacchi sci più sicuri e un maggiore controllo della sicurezza nella guida automatizzata. Le misure di prevenzione più efficaci sono quelle fondate su una strategia mirata, supportate da conoscenze scientifiche e orientate a esempi collaudati nella pratica. È proprio secondo questi criteri che opera l’UPI.
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