Le cadute sono di gran lunga la causa di infortunio più frequente e nel 40% dei casi avvengono tra le mura domestiche. In media provocano 125 000 ferimenti l’anno che spesso hanno conseguenze gravi.
Il fenomeno non tocca solo le persone anziane, ma anche quelle giovani: dei 14 500 infortuni gravi che si verificano ogni anno, 7200 riguardano la fascia d’età lavorativa, ossia quella compresa tra i 17 e i 64 anni, e a volte portano all’invalidità. La popolazione attiva è inoltre responsabile di circa la metà dei costi derivanti dagli infortuni nell’ambito Casa e tempo libero. I costi materiali provocati ogni anno solo dalle cadute in questa fascia d’età si attestano a 1,4 miliardi di franchi.
Ridurre il rischio di caduta
Oltre la metà delle cadute che coinvolgono le persone tra i 17 e i 64 anni avvengono in piano. Un quinto sulle scale e una caduta su quattro è dall’alto. Sebbene queste ultime siano più rare, hanno spesso conseguenze molto gravi. Vale quindi la pena andare a prendere una scaletta solida in cantina invece di usare un vecchio sgabello instabile.
Il rischio di caduta può essere ridotto sensibilmente con misure semplici. L’UPI raccomanda ad esempio di asciugare subito i pavimenti bagnati e di riordinare gli oggetti nei quali si potrebbe inciampare.
«Ricercato vivo o morto»
L’UPI ha deciso di lanciare un «bando di cattura» nei confronti dei responsabili di questi infortuni scegliendo un approccio decisamente inconsueto. I banditi più pericolosi sono scarpe da ginnastica, cavi e peluche lasciati in giro o sgabelli poco stabili. L’UPI ricorda però che è altrettanto pericoloso lasciare qualcosa «un attimo» sulla scala solo perché si fa prima o è più comodo. Tutte le informazioni sul tema delle cadute e una pratica lista di controllo per una casa sicura sono contenute nel dossier sul sito upi.ch.
I bandi di cattura verranno diramati su vasta scala nei prossimi tre anni. Per aiutare le associazioni, le federazioni e le organizzazioni attive nel settore sanitario a sensibilizzare sui rischi di una caduta, nel sito della campagna l’UPI mette a disposizione gratuitamente video, audiospot e manifesti.
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