Presa di posizione

Cannabis nella circolazione stradale L’UPI a favore del mantenimento della tolleranza zero

Attualmente, sulle strade svizzere vige la tolleranza zero per il THC, il principio psicoattivo della cannabis. L’UPI sostiene questa regolamentazione, ritenendola essenziale per la sicurezza stradale, poiché il THC compromette la capacità di guida. Introdurre un valore limite per il THC sarebbe inappropriato e pericoloso per la sicurezza stradale. Per questo motivo, l’UPI chiede che la tolleranza zero rimanga in vigore anche in caso di legalizzazione della cannabis.

Guidare sotto l’effetto di droghe aumenta il rischio di incidenti stradali gravi. Studi scientifici dimostrano che il THC (tetraidrocannabinolo) influisce negativamente la capacità di guida, agendo sul sistema nervoso centrale, rallentando l’elaborazione delle informazioni e riducendo la capacità di reazione. Il THC compromette anche la capacità di concentrazione, rendendo difficoltosa la gestione di situazioni complesse nel traffico.

Inoltre, da studi emerge che il THC può alterare la percezione della velocità e della distanza, aumentando il rischio di decisioni errate alla guida. Nel complesso, il consumo di cannabis porta a comportamenti insicuri nella circolazione stradale. Le persone al volante di un veicolo, ad esempio, hanno maggiore difficoltà a mantenere la corsia di marcia e sono più soggette a sbandare.

Questi effetti pericolosi si manifestano anche con basse concentrazioni di THC nel sangue e risultano ancora più pericolosi quando la cannabis è assunta insieme ad alcol o altre sostanze. 

Impossibile fissare un valore limite

Non è possibile stabilire un limite specifico di THC oltre il quale la capacità di guida risulta compromessa. Non esiste, infatti, un valore preciso a partire dal quale si verifica un certo livello di decadimento. Questo è correlato, tra l’altro, all’assorbimento e alla distribuzione del THC nell’organismo: si diffonde molto rapidamente dal sangue ai tessuti, ma torna nel sangue molto lentamente.

Inoltre, l’introduzione di un valore limite renderebbe i controlli più complessi. A differenza dell’alcol, la concentrazione di THC non può essere misurata con un semplice test dell’alito, ma richiede un esame del sangue, rendendo più difficile il lavoro della polizia stradale. Vi sarebbe anche un rischio di incertezza giuridica, poiché il THC non segue una degradazione lineare. Diversamente dall’alcol, non è quindi possibile calcolare retroattivamente la concentrazione di THC presente nel sangue al momento della guida. 

Difficoltà nel controllare il consumo

Attualmente, il contenuto di THC nei prodotti non viene dichiarato o solo in modo impreciso. I consumatori non sarebbero quindi in grado di stimare la quantità di cannabis che possono consumare fino a superare un eventuale valore limite. Anche se il contenuto di THC fosse noto, sarebbe comunque difficile. La concentrazione di THC nel sangue, infatti, dipende anche da altri fattori, come la frequenza di consumo o la modalità di assunzione (fumata o ingerita). 

Tolleranza zero per una maggiore sicurezza stradale

Con l’introduzione di un valore limite aumenterebbe il numero di conducenti esposte o esposti agli effetti del THC. Alla luce delle evidenze scientifiche, l’UPI si schiera a favore del mantenimento della tolleranza zero nella circolazione stradale svizzera. Questa regolamentazione chiara rappresenta la migliore protezione contro gli incidenti legati alla cannabis e non ha alternative dal punto di vista della prevenzione degli incidenti stradali.

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